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Crediamo che l'Umanesimo abbia ancora un significato oggi mentre si parla di umanesimo digitale: anzi, pensiamo che ai nostri giorni assuma un'urgenza e una rilevanza senza paragoni. Da qualche tempo l'umanità è entrata in un'epoca da cui forse uscirà fra qualche secolo rimodellata dagli strumenti della tecnica, della robotica, dell'intelligenza artificiale, della bioingegneria e della medicina. Sempre più si corre il rischio che i valori che hanno formato l'uomo europeo moderno e contemporaneo vadano cancellati, che il patrimonio greco-romano su cui si è sinora costruita la nostra civiltà perda la centralità che ancora oggi riveste nelle istituzioni culturali, sociali e politiche. Contro il dilagare di una nuova e più subdola barbarie, contro la disumanizzazione esercitata sull'individuo dalla civiltà tecnologicamente più sviluppata e asservita alle leggi della globalizzazione, le pubblicazioni - che richiamano il nome di Pacioli e che partono da questo primo volume - auspicano il ritorno alla riflessione su quei valori che si diffusero in Italia e in Europa tra Quattro e Cinquecento, rintracciando negli scritti e nelle opere d'arte dei protagonisti della medesima stagione una chiave di lettura in grado di indicare una nuova interpretazione del presente e magari una differente formazione dell'homo europaeus e del cittadino del mondo contemporaneo. Il titolo della serie di volumi che pubblicheremo, a partire da questo testo, vuole richiamare il nome di uno degli esponenti più autorevoli della nuova corrente, quel Luca Pacioli, a cui l'ente promotore della pubblicazione, il Centro Studi «Mario Pancrazi», ha dedicato buona parte della sua attività culturale, organizzativa e editoriale.